Faccio
mie le parole dello scrittore cileno Luis Sepulveda (in libreria con “La storia
di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”) attivista di Greenpeace
in merito allo scempio che l’essere umano (o almeno alcuni esseri umani) fa
della natura e dell’irresponsabilità degli stessi verso le future generazioni.
“L’emergenza
più grande è capire che la distruzione ambientale e i crimini contro l’ecosistema hanno una radice politica e una motivazione
economica. Riunite nelle stesse persone. Bisogna smettere di pensare che ciò
che accade succede perché l’uomo è cattivo! Non è vero! Alla base ci sono
interessi determinati. In tutto il mondo c’è una società che lavora nell’estrazione
dell’oro dall’Africa all’America Latina e provoca una distruzione ambientale
quasi impossibile da descrivere: l’eventuale risanamento richiederebbe 2-300 anni.
Quando scopri che dentro il consiglio direttivo c’è la famiglia Bush, ci sono i
responsabili della guerra in Iraq, coloro che attraverso la politica sono
diventati ‘capi del mondo’ in un’epoca determinata, capisci tutto”.
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