E dopo questa ultima notte? L’interrogativo
spontaneo che nasce appena “Last Night” della americana di origine iraniana
Massy Tadjedin termina, è proprio questo: e allora? Certo il film ha una sua
valenza resa però incerta dalla conclusione dove tutto è lasciato al giudizio e
all’interpretazione dello spettatore.
Si racconta di una coppia agiata
newyorchese (interpretata in modo perfetto da Keira Knightley e Sam
Worthington) che cade in crisi nel
momento in cui quasi inavvertitamente la moglie osserva il marito in una intesa
perfetta con una sua collega di lavoro. Caso vuole che i due per necessità
lavorative sono obbligati a dividersi per un giorno intero (il marito deve
recarsi a Philadelphia per incontrare un cliente) e in queste ventiquattro ore
la regista sviluppa tutte le variazioni del mal d’amore. Michael (Sam
Worthington) viaggia con la sua collega Laura (una affascinante Eva Mendes) con
cui fantastica una relazione extra coniugale, Joanna (Keira Knightley) è
sorpresa la stessa mattina in cui suo marito è in viaggio da Alex (Guillame
Canet) sua vecchia fiamma mai dimenticata.
Partono così due storie parallele che più
che letterarie sembrano prese da situazioni di vita vera dove vengono
analizzate situazioni al limite in cui i sentimenti si raddoppiano e si
declinano per generi: una passione di ritorno per la coppia Knightley-Canet e
una folgorante di passione e sesso per Worthington-Mendes. A Philadelphia la
passione esplode e diventa carnale producendo un collasso di identità da parte
di Michael, a New York la situazione è molto più sofisticata con i due amanti
che non ce la fanno a girare pagina e concedersi una notte di follia.
Al termine del viaggio nella notte tutto
parrebbe tornare alla normalità ma questo come si diceva all’inizio è lasciato
all’immaginazione e al giudizio dello spettatore, la regista lascia tutto nel
limbo delle infinite possibilità che i segni della notte hanno lasciato.
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