DESTRA
- SINISTRA
Detto
in breve. La sinistra è quella forza politica che già nei primi parlamenti
moderni, già all’inizio dell’Ottocento, dopo la fine dell’avventura
napoleonica, sarà la protagonista della spinta verso l’uguaglianza, verso una
sempre più piena parità di condizioni giuridiche, politiche, economiche e
sociali di tutti i cittadini. La destra, all’inizio, sarà una forza di freno.
Un freno per difendere assetti sociali che quella spinta portava a sconvolgere.
Più tardi anche per difendere quei valori di libertà che la sinistra, nella sua
ricerca dell’eguaglianza, a volte tendeva a comprimere. Non sto dando giudizi
di bene e di male. Nel delicato equilibrio tra eguaglianza e libertà e tra
mutamento e conservazione, non sempre la spinta della sinistra fu un bene o le
resistenze della destra un male: una valutazione dipende dalle circostanze
storiche. Resta il fatto che i tratti culturali profondi dello scontro politico
in democrazia, della destra e della sinistra, appaiono chiari sin dall’origine
e si conserveranno nonostante tutte le trasformazioni che gli obbiettivi
concreti dei movimenti politici di destra o di sinistra attraverseranno nella
lunga storia di queste due categorie. E sono anche convinto che sino a quando
resteremo nella Modernità, nell’era storica che ha fatto seguito all’Ancien
Régime, fin quando sarà prevalente l’individualismo che caratterizza le società
contemporanee (Alain Lauren, Storia dell’individualismo, Mulino 1994 e Pietro
Costa, Cittadinanza, Laterza 2005), lo spartiacque del conflitto democratico,
la distinzione che tenderà a prevalere su tutte le altre, sarà quella tra
destra e sinistra. Tra i movimenti che sosterranno, in modo riformistico o
rivoluzionario, una sempre più forte eguaglianza di opportunità tra tutti i
cittadini e quelli che, sulla base di diverse concezioni di società
desiderabile, di ideali nobili o di interessi di ceto, ad essa si opporranno.
MICHELE
SALVATI
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