sabato 30 novembre 2013

Declinazioni Amorose

E si torna alle scorribande di una volta; quei viaggi col Vachino (poeta, scrittore, intellettuale) che hanno fatto la storia dei Mercoledì Letterari. Quei viaggi che ci hanno insegnato ad essere due in uno ma soprattutto che ci hanno fatto crescere nell’alveo della cultura.
L’occasione è data dalla cena-incontro con relative letture poetiche (e ovviamente qui il Vachino la farà da padrone) che “La Fabbrica dell’ Esperienza” di Milano organizza per questa sera.
Il divertimento è assicurato, la cultura anche, la letteratura presente.  





giovedì 28 novembre 2013

Fisico & Politico - Luca Carboni



Una perla inaspettata questo ultimo disco di Luca Carboni “Fisico & Politico” e non per i tre inediti a inizio lavoro, che pure sono dei brani orecchiabili e interessanti dal punto di vista dei testi, specialmente il brano che dà il titolo all’intero lavoro (in questo caso basta la presenza di Fabri Fibra a garantire il valore del testo), quanto per il rifacimento dei vecchi brani della produzione dell’artista emiliano. A valorizzare il tutto sono i duetti con artisti del calibro di Tiziano Ferro, Elisa, Jovanotti, Alice, Miguel Bosé, Franco Battiato, Biagio Antonacci, Cesare Cremonini, Samuele Bersani oltre al già citato Fabri Fibra. E per ogni artista uno dei brani più conosciuti e popolari di Luca Carboni.

Nella mia personale hit list il primo posto assoluto lo merita “Persone silenziose” un duetto con Tiziano Ferro di grande impatto emotivo. Qui alle parole del testo già importante si associa la voce malinconica di Ferro che rende il brano ancor più languido ed evocativo. A seguire il brano della gioventù (mia e credo anche di Carboni) andata “Silvia lo sai” cantato in coppia con Franco Battiato e penso c’è poco da aggiungere al fianco del nome del musicista siciliano. “Farfallina” è altro brano degno di attenzione con la suadente voce di Alice ad imprimere patos così come “Vieni a vivere con me” cantato in coppia con Elisa a fare da contraltare alla voce bassa e roca di Carboni. Ci sono poi quelli che io definisco divertisement di puro spirito allegro come “Ci vuole un fisico bestiale” dove la fa da padrone Jovanotti e “Inno nazionale” con un sorprendente Miguel Bosè. Rimangono “Primavera” in coppia con Biagio Antonacci, “Mare mare” con Cesare Cremonini e “Gli autobus di notte” con Samuele Bersani nella sua tipica interpretazione vocale.


E’ indubbiamente un bel disco che tiene compagnia e fa rivivere, almeno per chi ha vissuto la stagione degli anni ottanta, vecchie emozioni mai sopite del tutto.    

lunedì 25 novembre 2013

Erri De Luca - No Tav

Curiosi e spesso divertenti, i tanti “elzeviri” che settimanalmente appaiono sul supplemento domenicale di Confindustria, hanno un che di riflessivo e oltre a deliziarsi nella lettura, fanno scattare iraconde invettive. Ora, io non voglio calcare la mano su alcuni scritti apparsi sul “domenicale”, ma non posso esimermi dal controbattere con veemenza un “occhiello” del 6 ottobre 2013 riguardo uno dei miei amici, nonché scrittore di grande interesse pubblico: Erri De Luca.

Riporto fedelmente ciò che è scritto ne “Il Graffio”:

“Ragazzi, Erri De Luca non è un “cattivo maestro” perché vi ha detto che essere incriminati per resistenza è un grande onore per voi che protestate. Prima che ai pubblici ufficiali imparate a resistere alla melensa affabulazione che impregna i suoi libri, i suoi gesti e le sue parole. Lo sappiamo, non è facile: le sirene della banalità ammantata da profondità sono le più difficili da ignorare. Ma provateci per favore. Resistete”.

Aldilà del merito (la resistenza dei valligiani alla costruzione della TAV, con proteste più o meno civili), su cui io sono pienamente d’accordo stante alla impossibilità di portare a termine questo progetto e se leggo quella che è la storia italica sui grandi progetti, vi bastano queste parole di Ruiz tratte da “Repubblica”:

“Se il Vajont contasse ancora nella memoria nazionale, non si sarebbe consentito quel “Vajont alla rovescia” subito dai fiumi del Mugello, letteralmente risucchiati nel tunnel dell’alta velocità Bologna-Firenze. Se avesse cambiato qualcosa nella procedura delle grandi opere, non si imporrebbe a quel modo la Tav alla Val Susa. Se la sicurezza degli italiani contasse davvero qualcosa, il governo non si darebbe tanto da fare per costruire nel cuore di Trieste un terminal di gas liquido ritenuto pericoloso dall’intera comunità scientifica internazionale”.

Qualcosa in più però vorrei dire riguardo Erri cercando di stare calmo e non vituperare la mano che ha scritto quel graffio. Credo che ad Erri in letteratura si possano imputare alcuni limiti, ma definire la sua scrittura e il suo approccio con i lettori “melensa affabulazione che impregna i suoi libri, i suoi gesti e le sue parole” significa essere analfabeta, ignorante in campo letterario e sprovveduto dei meccanismi che regolano il rapporto scrittore-lettore; insomma un vero e proprio zotico incompetente. Di più, se è vero che chi ha scritto quel graffio è un analfabeta di ritorno, non vedo come possa dichiarare: “le sirene della banalità ammantata da profondità sono le più difficili da ignorare”: difficile comprendere come faccia un ignorante a capire la banalità descrittiva di De Luca.

Comunque prendiamo per buono il consiglio che il redattore ci propina e cercheremo di resistere alle “cazzate” che di tanto in tanto appaiono sul “bollettino confindustriale”.


P.S.: per chi ha voglia gustatevi i 40 minuti della conferenza stampa di De Luca sugli accadimenti della TAV.


domenica 24 novembre 2013

Ipse Dixit - Oriana Fallaci

“L’abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portar le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L’abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d’averla addosso ogni fibra di noi s’è adeguata, ogni gesto s’è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.”

Oriana Fallaci

“Un Uomo”


sabato 23 novembre 2013

Zlatan Ibrahimovic


Un giornalista si ferma nello studio dello scrittore, davanti allo scaffale della biblioteca dedicato ai libri sulle vite di uomini eccezionali. Il giornalista estrae un volume e chiede allo scrittore:
-       Cosa ci fa, nelle vite di uomini eccezionali, la biografia di Ibrahimovic?
Lo scrittore risponde:
-       Lei ci riesce a segnare in rovesciata da trenta metri?
-       No, certo che no.
-       Quanti uomini ci riescono, secondo lei?
-       Pochissimi.
-       E quanti ci proverebbero in una partita ufficiale, e non amichevole, riuscendoci?
-       Solo lui, credo.
-       Ecco. Allora Ibrahimovic è un essere umano che fa eccezione, no?