mercoledì 25 dicembre 2013

Natale

Ciclica testimonianza del nostro osceno modo di vivere
il Natale è vuoto rigenerante della solitudine.
L’uomo affacciato sul suo nulla sotto luminarie iridescenti
indossa lo spirito buono credendosi libero
intrappolato nella tristezza della lussuria organizzata.
La ridondanza del nulla nella festività
in cui ci lasciamo alle spalle i vuoti
prosegue nell’attimo luminoso che porta
in fondo al tempo nero e ci morde l’anima.
Ognuno con il proprio diavolo sotto il cielo delle solitudini
si lascia cullare dal caldo torpore dell’inganno.
Non c’è coerenza tra l’essere e il circondante
così veloce nel suo rapinare che ci rifiutiamo di affrontare
la tristezza nel tempo lungo di una risposta non arrivata.
E’ tutta cenere che si tiene insieme
a produrre il nefando olezzo dei salotti
scintillanti di vituperevoli creature assetate di niente
sotto il cielo sporco di una sporca umanità.
Siamo già tanto umiliati da immagini false
e scambi di grazie e inchini da monnezza morale
che il conforto decrescente degli stati raggiunti
non può cancellare la semplice dolcezza di un momento pulito

come il mio Buon Natale!  


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