Nel 1993 Bruno (Federico), ideatore
e unico deejay di Radio Raptus, rievoca, due ore prima della definitiva
chiusura dell'emittente, la storia di Radiofreccia, aperta a Correggio (RE) nel
1975 con un trasmettitore di 5 watt e dischi portati dagli amici, che faceva
capo a un quintetto: Bruno, Tito (Salimbeni), Iena (Modica), Boris (Zibetti) e
Freccia (Accorsi), loro leader che morirà di overdose di eroina. Tratto dai
racconti di Fuori e dentro il borgo (1997) di Luciano Ligabue, sceneggiato
dall'autore-regista con Antonio Leotti. Raro esempio di film italiano di
ambiente radiofonico con l'ambizione di rievocare gli anni '70 delle radio
private, degli amici al bar, della new wave del rock, della droga, ma con la
modesta prospettiva della provincia e un'angolazione paesana da bar Sport.
Genuino, simpatico, nostalgico ma senza autocompassione, governato con
un'apprezzabile discrezione nello sguardo, nel disegno dei personaggi e nella
naturalezza della recitazione (specialmente Accorsi, Salimbeni e la sempre
brava Piccinini).
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