lunedì 18 novembre 2013

Doris Lessing

Ho appreso la notizia della scomparsa di Doris Lessing una domenica sera di autunno inoltrato, mentre mi accingevo alla visione di una nuova uscita cinematografica e ne sono rimasto profondamente colpito. Ho letto poco dell’opera omnia della scrittrice e l’ho fatto dopo il 2007 quando fu insignita del premio Nobel della Letteratura (è stata soltanto l’undicesima donna ad ottenere questo onore). Ammetto che i suoi scritti non mi hanno affascinato più di tanto ma ho cominciato ad apprezzare il lato umano della scrittrice dopo averla ascoltata di persona in una edizione di Festivaletteratura di Mantova. La Lessing mi affascinò per quel suo aplomb e per la semplicità con cui esprimeva il suo pensiero. In quell’occasione mi colpì il suo modo di interagire con il pubblico quasi fosse un’amica di tutti noi e più che su un palco fosse in mezzo a noi. Ecco da quel momento Doris Lessing cominciò ad entrarmi nell’anima più come persona che come scrittrice e la notizia della sua perdita mi colpisce particolarmente.

Nel corso della sua carriera Doris Lessing ha pubblicato più di cinquanta opera spaziando nei vari generi da quello politico a quello fantascientifico, producendo  romanzi, poesie, novelle, opere celebri. Riconosciute internazionalmente sono la sua prima opera del 1950 “L’erba canta” dedicata all’Africa, “Il taccuino d’oro” uno dei capisaldi del femminismo mondiale del 1962, e tutta una serie di romanzi sulla condizione femminile: “Memorie di una sopravvissuta” (1974), “La noia di essere moglie” (1983), “Amare ancora” (1996). “Nata in Iran, a Kermanshah, con il nome di Doris May Taylor ha vissuto a lungo in Africa, in Zimbabwe, raccontando anche le esperienze dei coloni. Studia in un convento, poi in una scuola femminile, ma a 13 anni fugge da scuola continuando gli studi da autodidatta. A 15 è già fuori casa, a 19 sposata, subito madre di due figli, poi divorziata. Comincia a frequentare circoli comunisti, dove conosce Gottfried Lessing: lo sposa e da lui ha un terzo figlio, ma a 30 anni è di nuovo single. E nel 1949 si trasferisce in Inghilterra, a Londra, nel quartiere di West Hampstead. Un anno dopo esce il suo primo romanzo”.Fondamentalmente l’opera di Doris Lessing è riversata tutta sul campo della libertà e trattandosi di una “ribelle” non poteva essere diversamente. La vita della Lessing stessa può essere considerato un romanzo.

“Diretta, ribelle, impaziente, indipendente, appassionata, irascibile, anticonformista. Una scrittura di fuoco. Mai ferma, mai arresa. Negli ultimi anni aveva bersagliato il presidente americano George W. Bush che definiva "una calamità mondiale", ma se la prendeva anche con l'immagine della donna moderna ("sfacciata, ma anche bigotta", “oggi le donne sono presuntuose, farisaiche, spaventano gli uomini”). Sosteneva che gli uomini non riuscissero più a tenere testa alle donne: "Dovrebbero ricominciare a farlo, essere all'altezza", disse nel 2001 al festival del libro di Edinburgo. Non aveva paura di creare scompiglio. Come quando definì l'attacco terroristico dell'11 settembre in America "non così terribile".


Ad una donna del genere, prima ancora che alla scrittrice, va la nostra gratitudine e riconoscenza di spiriti liberi e appassionati lettori. 


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